Путинская Россия себя не защищает. Он вторгся в Украину.

Путинская Россия себя не защищает. Он вторгся в Украину.
Dopo lo scandalo legato alle rivelazioni di Snowden, qualcosa si è mosso, ma prevalentemente a livello legislativo, sempre indietro rispetto a quello tecnico/industriale, e fortunatamente in parte anche a livello politico.
Il problema è l’uomo comune: egli spesso non sa, non immagina, non conosce le potenzialità dei sistemi digitali moderni, dotati di software tanto raffinati quando nascondibili nei meandri di qualche SoC, spesso collegati in rete e capaci di inviare informazioni continuamente a non si sa chi.
Ecco che una Smart TV diventa uno strumento di monitoraggio. Uno smart speaker… non ne parliamo. Lo smartphone? Una microspia, craccabile a distanza a volte senza possibilità di contromisure.
Se ci fosse maggiore cultura digitale, se si insegnasse a programmare nelle scuole elementari e medie, forse avremmo una popolazione meglio attrezzata a porsi qualche domande.
La realtà è che l’uomo comune sapesse anche solo il 5-10% del funzionamento di uno smartphone, forse non smetterebbe di usarlo, ma probabilmente lo userebbe in modo diverso. Soprattutto, pretenderebbe, e si genererebbe una domanda più consapevole nei confronti dei produttori.
Nel frattempo, per i pochi che capiteranno su questo post e che sono curiosi, segnalo questo semplicissimo video divulgativo.
Путин решил атаковать Украину, а также бомбить гражданские больницы и дома в безумной перспективе восстановления Российской империи. Единственным результатом, которого она добилась, стал крах российской экономики, от которого невозможно будет оправиться раньше 10-15 лет, и вероятное вступление двух новых стран в НАТО. Российский народ является жертвой этого президента-мясника, и он заплатит самую высокую цену. Я хотел бы свободную и демократическую Россию в Европе, но Путин всему этому противоположен. Я надеюсь, что Путин так или иначе скоро покинет власть, чтобы освободить место для того, кто любит Россию и работает на ее благо.
È il nostro stato d’animo che ci aiuta a trovare il punto di interessante di qualcosa.
Se siamo di fretta, un luogo “banale” come una strada ci sembra poco interessante.
Ma faccio un passo indietro.
Esporre con un esposimetro esterno come il Sekonic 308-X, sia in luce incidente che riflessa, non è semplice come sembra se si è in una giornata di pieno sole con forti contrasti. Basta spostare il punto di esposizione di pochi cm per ottenere molti stop di luce di differenza. Eppure per fotografare a pellicola è bene padroneggiare l’uso di questo strumento al meglio.
Ecco perché mi sembra sensato studiare l’uso dell’esposimetro affiancandolo ad una fotocamera digitale, che tra l’altro al contrario del Sekonic 308-X è dotato di modalità spot. Imparare a riconoscere certe situazioni per “interpretare” quello che dice l’esposimetro può essere di grande aiuto quando si fotografa “alla cieca”.
Che c’entra questo con quello che ho scritto sopra? Semplice: basta mettersi in quella famosa strada così insulsa a fare esperimenti di esposizione per trovare un punto interessante, magari con qualche simmetria e con un passante che verrà immortalato…
Se ci si prende il tempo per aprire gli occhi e la mente, ogni luogo è interessante.
Ho letto un articolo illuminante sul sito del Prof. Piero Rosati, che mi sento di ricondividere.
https://www.pierorosati.it/blog-trapianto-capelli/trapianto-di-capelli-e-web/2021/04/
Trapianto di capelli e web
In pratica MAI FARSI DIAGNOSI o VALUTARE TERAPIE basandosi su quello che troviamo su internet, perché in gran parte è pilotato.
Non tutti sono capaci di distinguere un sito che fa informazione medica in modo indipendente da un sito di notizie generale che vende pubblicità.
Di fatto è possibile leggere articoli su 10 siti, pensando così di aver consultato più fonti, ma in realtà abbiamo letto 10 contenuti scritti ad hoc da qualcuno che sta spingendo un certo messaggio. Insomma è difficile farsi un’opinione corretta, e tutto questo senza nemmeno citare il fatto che la maggior parte di noi non è un medico.
Se non ci fidiamo del nostro medico, piuttosto chiediamo un secondo parere.
Foto di architettoniche a Ferrara.
Canon R6 + Canon 50mm f/1.4.
Spalle al sole, esposimetro in luce riflessa sul cielo (circa 15°-20° dalla verticale) e togliere uno stop. Questi valora vanno bene anche per gli edifici con lato esposto direttamente al sole.
Ad esempio se l’esposimetro segna ISO 100, f/11, 1/125 => Fotografa a ISO 100, f/11, 1/250.
Oppure esponi su una nuvola grande sempre in luce riflessa.
Una guerra per il territorio è fatta di avanzate e di difesa dei territori conquistati dai contrattacchi. Lo stesso vale, specularmente, per l’altra parte, che sarà impegnata talvolta nella difesa e altre volte in operazioni di riconquista.
Ecco perché ciascuna delle due parti ha bisogno di armi difensive e armi offensive.
(Crediti per l’immagine: https://www.vitalykuzmin.net/ – Licenza CC BY-SA 4.0)
Tempo fa ho ricavato una HALD LUT che simula l’effetto “Monochrome L” della mia LUMIX GX80/GX85.
Anche il Monochrome standard però non è niente male, soprattutto nelle giornate di pieno sole.
Questa volta però ho elaborato una coda di sviluppo in Darktable per ottenere questo trattamento.
È possibile effettuare il download a questo link.
Ecco alcuni esempi.
Foto 1 – Non elaborata
Versione RAW esportata
Foto 1 – Elaborata
Si noti il cielo scuro
Foto 2 – Non elaborata
Versione RAW esportata
Foto 2 – Elaborata
Foto 3 – Non elaborata
Versione RAW esportata
Foto 3 – Elaborata
Rimango strenuamente convinto, ma forse sono vittima dello stesso problema che attribuisco agli altri, che la paura del caos sia il vero terreno fertile su cui costruire i complottismi.
Certo, su questo qualcuno può investire risorse per usare i media come grancassa, ma una pianta per crescere ha bisogno di terreno fertile.
Penso ad esempio alla rapidità con cui sono emersi i complottismi sul COVID e, da ultimissimo, sul massacro di Bucha.
Che cosa è il caos? È l’assenza di logos, di un disegno razionale che sostenga la realtà. È l’assenza di quella certezza che abbiamo mentre guardiamo un blockbuster americano, e cioè che alla fine andrà tutto bene, per quanto al momento le cose sembrino andare male.
Per alcuni è lo stesso Dio: in fondo alla fine ci penserà lui a risolvere le ingiustizie o a intervenire. Non diciamolo però a chi è morto nei lager.
Meglio un complotto del caos, perché sottende un ordine razionale: la volontà dei “poteri forti” di fare soldi o consolidare il proprio potere. I “poteri forti”, però, non possono esegerare, perché si fermeranno prima che la situazione precipiti, prima che i “poteri deboli”, di cui si servono, soccombano. Un padrone non può uccidere tutti gli schiavi, altrimenti non è più padrone di nulla. Deve limitarsi a tenere ben protette le catene dalla ruggine e sedare ogni rivolta.
Meglio il complotto rispetto a dover immaginare che forse non c’è limite alla malvagità, al pericolo. Meglio il complotto, piuttosto che pensare che davvero un virus possa fare milioni di morti senza la capacità di fermarlo. Meglio pensare che siano attori, quelli che giacciono distesi per le strade, perché è inconcepibile pensare che dei soldati sparino sui civili inermi. Impossibile credere che tanto orrore sia vero.
Come specie dobbiamo fare ancora molta strada prima di considerarci “adulti” e quindi responsabili.