La freccia del tempo

Il tempo ha una direzione precisa oppure noi ne percepiamo una sola delle due? Oppure delle tante?

Una delle cose che mi affascina del tempo è che è una dimensione in cui il nostro movimento sembra fisso e costante, e appena si esce da questo limite si aprono tanti di quei paradossi che praticamente muori sempre.

Ad esempio pensiamo all’altezza, che è una delle tre dimensioni dello spazio: possiamo salire e scendere, cambiando il senso ogni volta che vogliamo, ma col tempo non è così. Non possiamo andare avanti e indietro (purtroppo), eppure è una delle quattro dimensioni dello spaziotempo, totalmente interlacciata con le altre tre, tanto che se stiamo fermi, viaggiamo nel tempo, come ci ricorda il nostro orologio, mentre se ci muoviamo nello spazio, andiamo un po’ più lenti nel tempo e un po’ più veloci nelle altre tre dimensioni dello spaziotempo.
Poi c’è la causalità, che anche se non scandisce il tempo come un’orologio, sembra fornirgli un senso: succede una cosa perché c’è una serie di concause, e così via fino al big bang. Tuttavia la causalità rischia di essere un’illusione, se si scende nell’infinitamente piccolo dove regna la fisica quantistica, con i suoi principi di indeterminatezza e altre stranezze, quindi è un terreno scivoloso.
Quello che i fisici vedono come fondamentale per dare un senso al tempo è l’entropia. Secondo i fisici l’entropia, così come è stata descritta nell’800 da Boltzmann, indica il numero di possibili stati in cui può essere un sistema. Il concetto di entropia è stato però esteso fino a diventare l’unico capace di definire un verso preciso del tempo, che, come noi sperimentiamo, va dal passato verso il futuro e non viceversa (creme di bellezza a parte).
Quello che noi sperimentiamo come tempo, infatti, altro non è che un continuo passare da uno stato di maggiore ordine ad uno di maggiore disordine, e questo ha a che fare esclusivamente con le probabilità. Ad esempio siamo capacissimi di notare che il filmato di un bicchiere che cade per terra e si spacca viene proiettato alla rovescia se osserviamo il bicchiere “ricomporsi” a partire dai suoi frammenti, ma quello che pochi sanno è che sebbene le probabilità siano assolutamente a sfavore di questo evento, secondo le leggi della fisica la cosa è perfettamente possibile, per quanto improbabile.
Al contrario, è molto probabile che un bel bicchiere cascando si spacchi in mille pezzi, cioè che passi ad uno stato di maggiore disordine. Se non fosse per il concetto di entropia, il tempo non avrebbe alcun verso, ed estendendo il ragionamento fino al big bang, si ha che all’inizio si era in una configurazione di estremo ordine, mentre il futuro sarà il regno del disordine (ottima argomentazione per giustificare il disordine in casa, non vi pare?).