Perché questo blog

Da qualche anno ho aggiornato in modo piuttosto irregolare il mio blog su Blogger, mentre nel frattempo ho quasi sempre usato Facebook e Instagram per postare qualche contenuto. Nell’estate 2020 ho deciso di spostare i post di Blogger su pngiubelli.it, il mio nuovo blog.

Qui pubblicherò i miei pensieri e le mie foto.

Ho deciso di dire STOP a Facebook e Instagram.

Facebook e Instagram sono nel migliore dei casi una perdita di tempo, ma più probabilmente il più grande e pericoloso furto ai danni di noi utenti nella storia del web.

Ho vincoli di lavoro e di associazioni varie che mi costringono a mantenere attivi i miei account, ma a parte le condivisioni dovute di contenuti di altri, non pubblicherò più niente su quelle due piattaforme.

Perché Facebook e Instagram sono una perdita di tempo.

Basta studiare qualche libro per vedere come questi social network risucchiano tutto dall’utente dando in cambio sempre meno:

A Facebook e Instagram tu dai:

  • I tuoi dati personali
  • I tuoi contenuti
  • Un numero impensabile di ore del tuo tempo, grazie all’uso di interfacce web ipnotizzanti (a.k.a. “User Experience”)
  • Informazioni anche molto riservate su di te, i tuoi dispositivi e i tuoi amici
  • Informazioni sulle tue preferenze
  • Soldi per promuovere i post
  • Il tuo profilo per esperimenti sociali senza alcuna etica

E in cambio ricevi:

  • Sempre meno visibilità se non pubblichi contenuti di bassissima qualità, banali o violenti (quello che la persona media vuole, insomma). Questo è esattamente l’obiettivo degli algoritmi
  • Meccanismi di gratificazione malsani paragonabili a quelli del gioco d’azzardo
  • Disinformazione
  • Influenza pilotata delle opinioni

I social network sono indispensabili per il lavoro che faccio, ma per ciò che riguarda i contenuti personali, ho deciso di dire STOP. Tra qualche mese trarrò un bilancio.

Gli altri social network

Tutti i social network sono più o meno studiati per ottenere il massimo profitto dagli utenti. Tuttavia la loro presenza pervasiva nella società e alcuni vantaggi che essi offrono li rendono praticamente indispensabili.

Non tutti i social sono uguali, e basandosi sui fatti Facebook è la piattaforma peggiore per la tutela della nostra sanità mentale. L’equilibrio è fragile ed è lecito rivedere le proprie posizioni di tanto in tanto, a seconda dei fatti che emergono dalla stampa. Al momento ho deciso di postare gli aggiornamenti su Twitter e ogni tanto anche su LinkedIn a seconda dell’argomento trattato.

Come seguirmi

Puoi mettere questo sito tra i preferiti o iscriverti al feed RSS oppure via Twitter con l’account @pngiubelli.