Logo di Facebook sbarrato

Perché ho smesso di postare su Facebook e Instagram

Facebook è una compagnia tossica.

Basa il proprio modello di business sull’invasione della nostra privacy ma soprattutto sta spegnendo i nostri cervelli.

È progettato e costantemente rifinito scientificamente per assorbire il massimo del nostro tempo, diminuendo la nostra creatività e il tempo che dovremmo usare per i nostri progetti, i nostri affetti, il nostro studiare. Il motivo? Più tempo passi sulla piattaforma, più guadagna sulla pubblicità.

Ha facilitato il lavoro di organizzazioni dedite alla destabilizzazione delle nostre democrazie, a cominciare da Cambridge Analytica.

Favorisce coi propri algoritmi la creazione di echo chamber, cioè di casse di risonanza dove vediamo sempre confermate le nostre opinioni, per quanto esse siano sbagliate.

Distrugge la creatività e favorisce l’omologazione con le vanity metrics (es. il “like”). Instagram per i fotografi in questo senso è deleterio.

Favorisce i contenuti violenti e che ci preoccupano, per via del meccanismo umano del tutto naturale che alza la soglia di attenzione quando percepiamo un pericolo. I loro algoritmi massimizzano questo fattore, distorcendo la nostra percezione della realtà e incentivando la radicalizzazione delle nostre idee.

Impoverisce la nostra economia perché dà lavoro a pochissime persone a fronte di enormi capitali assorbiti.

Favorisce la diffusione di notizie false, senza assumersi di fatto alcuna responsabilità. L’impatto di questo sulla salute pubblica e sulla qualità dei nostri rappresentanti eletti è già percepibile.