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Ignora la cronaca

Hanno ucciso qualcuno di qua, un bambino è morto di là.

Certo, si tratta di tragedie, ma che non ti riguardano direttamente. Eppure nel tempo di un telegiornale occupano tanto spazio.

Ogni giorno 7 mila bambini muoiono di malnutrizione, e se piangessimo 0,5 secondi per ciascuno di essi e per tutte le altre disgrazie che capitano quotidianamente nel mondo, smetteremmo di vivere.

Poter ignorare le disgrazie troppo lontane da noi è un bene. È un meccanismo di conservazione.

I giornalisti che confezionano i servizi di cronaca, con le immancabili interviste ai parenti delle vittime e ai vicini di casa dell’assassino, vogliono che tu ti emozioni, ti indigni, tenga alta la tua attenzione. Spesso in preparazione del servizio successivo, dove una tua emotività già scaldata può influenzare la tua capacità di giudizio.

Questo non significa che dobbiamo girare a testa dall’altra parte: se possiamo dare un contributo a coloro che portano aiuto nel mondo, ritengo sia giusto farlo (stando attenti alle truffe).

La cronaca di un omicidio, però, ripetuta magari per giorni, settimane, mesi (vedi Quarto Grado e altri programmi spazzatura simili) è solo entertainment che sfrutta una tragedia per comprare la tua attenzione.

Ignorare la cronaca è il modo migliore per stare meglio fin da subito.