Autoritratto

Sul fatalismo

Il fatalismo dal latino fatus (fato, destino) vuole che la realtà sia dominata da una volontà superiore, contro la quale è inutile operare.

Lo stoicismo è fatalista. Punta sull’accettazione (“stoica”) di una realtà che è tale perché la natura (per volere degli dei magari) segue un suo ordine che sfugge ai minuscoli e particolari desideri dell’uomo.

Per mia esperienza, quasi nessuno è davvero fatalista. Tanto meno lo è con quell’eleganza stoica che implica un’accettazione profonda, senza risentimenti. Piuttosto, è un arrendersi ad un ordine costituito di cui però si rimane sempre parte attiva.

Il fatalismo è allora spesso una verità di comodo che nasconde pigrizia, paura di agire, inettitudine.

Se ad una persona viene diagnosticato un cancro, questa potrà fare solo una di queste due cose:

  1. Ricorrere ad un intervento esterno curativo (anche rivolgendosi al mondo della magia)
  2. Non fare nulla

In entrambi i casi il ruolo è attivo, perché si compie una scelta che avrà conseguenze.

Ma da che cosa nasce il fatalismo?

Può nascere da una cultura diffusa in un certo luogo (Russia, Sicilia, …) o dallo scatenarsi di eventi di fronte ai quali si comprende la propria impotenza.

C’è però una considerazione che ritengono fondamentale:

Tutto ciò che è al di fuori della nostra mente non è sotto il nostro pieno controllo. A volte non lo è per nulla. Ma ciò che noi siamo è per lo più sotto il nostro controllo, a seconda della nostra forza di volontà e della nostra disciplina. Queste due ultime sono a loro volta virtù migliorabili giorno dopo giorno. Ciò che noi siamo, in definitiva, dipende dalle nostre decisioni molto più che dagli eventi esterni.

In questo senso il fatalismo è un veleno che dall’esterno infetta la nostra volontà, indebolendo l’uom0 rispetto alle sue reali potenzialità.

Infine il fatalismo ha un grosso, enorme problema:

Nessuno ha dimostrato l’esistenza di un destino.

Perfino molte religioni ammettono il libero arbitrio.

Cosa molto più seria del fatalismo è il determinismo figlio della fisica classica, che però è stato smentito dalla fisica quantistica più di un secolo fa.